Città metropolitana di Roma Capitale
MENU

Comune di Trevignano Romano

Progetto “Cibiltà, usiamo il cibo civilmente”

Parte il progetto “Cibiltà. Usiamo il cibo civilmente, Stop agli sprechi!” Il Comune di Trevignano Romano contro lo spreco alimentare.


L’iniziativa coinvolge ristoratori, associazioni, famiglie e scuole, grazie ai contributi della Città Metropolitana di Roma Capitale e della Regione Lazio. “Cibiltà” è un neologismo composto dalle parole “cibo” e “civiltà”. Il senso di questo nome, ripreso nel logo di progetto, che per esteso è Cibiltà, Usiamo il cibo civilmente.

“Stop agli sprechi!”, è la promozione di una coscienza etica e civica rispetto al cibo, risorsa vitale e preziosa, da non sprecare e piuttosto da recuperare e/o condividere. Proprio con il marchio Cibiltà, l’Amministrazione Comunale di Trevignano Romano ha lanciato un importante progetto di educazione al consumo consapevole di cibo, in chiave anti-spreco, che nei prossimi mesi coinvolgerà ristoratori, negozi di alimentari e g.d.o., famiglie e scuole, reso possibile grazie ai contributi assegnati dalla Città Metropolitana ed alla compartecipazione economica da parte del Comune di Trevignano Romano.

Il progetto Cibiltà nasce da una riflessione sulle abitudini quotidiane dei cittadini: ogni italiano spreca mediamente 36 kg di cibo all’anno*. Ma lo spreco non rimane in casa, parte da lontano e coinvolge tutta la filiera produttiva: si stima infatti che un terzo della produzione mondiale di cibo non raggiunga i consumatori**. Azioni coordinate tra privati, ristoratori e scuole rappresentano una risposta efficace e locale, per ridimensionare questi numeri allarmanti. Solo un cambiamento condiviso, che coinvolga cioè i diversi attori che possono influire localmente sulla gestione delle risorse alimentari, può puntare a ridurre questo spreco.

La campagna ha un duplice obiettivo: da una parte sensibilizzare promuovendo la logica del riuso e del riciclo anche in cucina e al ristorante, dall’altra fornire strumenti adeguati che permettano un concreto cambiamento delle abitudini. Un esempio? Nei prossimi giorni saranno consegnate ai ristoratori aderenti le Family Bag, ovvero i contenitori realizzati in materiale eco sostenibile che permettono ai clienti di portare a casa eventuali eccedenze di cibo dal ristorante: un modo semplice (e intelligente!) per poter gustare in un secondo momento i piatti non completamente consumati, evitando che ciò che rimane nel piatto finisca in pattumiera e diminuendo così la produzione di rifiuto organico.

La prima fase del progetto consiste nel coinvolgimento capillare dei ristoranti e nella distribuzione di appositi kit di materiali agli aderenti, composti dai contenitori Family Bag con il logo dell’iniziativa da consegnare ai clienti, vetrofanie di riconoscimento ed espositori informativi da tavolo in lingua italiana ed inglese. Verrà poi realizzata una campagna di comunicazione rivolta alle famiglie con la consegna di un pieghevole a colori, affissioni sul territorio, la campagna social e lo sportello informativo comunale.

Una parte importante del progetto di comunicazione riguarda l’attività che vede l’Amministrazione Comunale impegnata insieme alle associazioni locali in attività dedicate a ridurre gli sprechi presso i grandi produttori e contemporaneamente a recuperare le eccedenze alimentari per distribuirle ai più bisognosi.

Alcuni esempi sono l’implementazione di metodologie antispreco presso le mense scolastiche, la GDO e le aziende agricole locali, con monitoraggi, incontri, redazione di vademecum per il personale e coordinamento del recupero delle eccedenze alimentari da parte delle associazioni. Nell’ambito di un accordo virtuoso tra il Comune, la Caritas Parrocchiale e l’Associazione Umanitaria Trevignanese ODV, denominato “Impresa Sociale Comunitaria”; vengono condivisi processi di raccolta degli alimenti invenduti, di distribuzione dei pacchi alimentari, nelle varie forme, a persone e famiglie in difficoltà.

Al fine di ampliare gli interventi a sostegno delle fasce più deboli è al vaglio l’opportunità di attivare una mensa sociale. Parallelamente le buone abitudini contro lo spreco alimentare verranno portate anche sui banchi di scuola attraverso un progetto educativo che interesserà le classi delle Primarie presenti sul territorio comunale e che vedranno, in molte occasioni, il coinvolgimento anche delle relative famiglie con attività giocose ma che fanno riflettere molto sui comportamenti errati a partire proprio dalle nostre cucine.

La lotta allo spreco del cibo è soprattutto una questione di civiltà e cultura ed il percorso educativo che ci apprestiamo ad avviare rappresenta un impegno concreto dall’alto spessore etico, oltre che economico ed ambientale.